Skip to content


Sarah Scazzi e Melissa Bassi

Ripesco poche righe buttate giù più di un anno fa e vi propongo uno scritto di Christian Raimo apparso su minimaetmoralia.it.  Cambiano i nomi ma non i luoghi del delitto.

Gennaio 2011

Stiamo assistendo ormai da mesi, volenti o nolenti, ad una vera e propria guerra che non accetta disertori. Ci chiedono di imbracciare le armi, salire sui cacciabombardieri e sparare, sono questi gli ordini del Partito. Ridurre la complessità. Appiattire. Radere al suolo l’umanità. Le parole che cadono dal video cadono sempre dall’alto e come bombe confondono i civili con l’asfalto. Ci riempono a forza la bocca di parole. Dimentichiamo l’esercizio del silenzio. Bombardamenti intelligenti ed insistenti, significati sgretolati piovono sui civili. Guerra agli umani. Si salverà soltanto il plastico a Porta a Porta e i pullman organizzati a colpi di click su Facebook. Destinazione: Avetrana. che poi. dove cazzo è Avetrana.

Maggio 2012

Al posto vostro di Christian Raimo

Scritta apparsa sui muri di Avetrana. C'è da sperare che sia stato un gesto di protesta spontaneo.

Mica mi riesci a convincere.
Ancora mi parli di complotto complotto.
Poco fa le stiliste invece hanno risposto
tutte in coro al tweet di Gianni Riotta:
Maria Luisa Trussardi, Laura Biagiotti,
Albertina Marzotto… si sono dette disposte
a fare qualcosa, in modo che almeno i desideri
di Melissa diventino realtà
.
Per esempio? Volevo morire verso i novanta anni,
una pensione. Volevo meno gente al funerale.
È un bel casino crepare di sabato, lo sai sì?,
i palinsesti mattutini sono già tutti stabiliti,
e nelle redazioni c’è talmente poca gente
che lo scroll-down delle foto di tre quarti
ci mette un sacco a caricarsi.
(Il dolore è in sè spettacolare,
dice Guia Soncini – Per mia figlia figurati
ho firmato una liberatoria per le foto
delle feste dell’asilo – Ci sono immagini che sono
d’interesse nazionale – Le prendo da un sito
che ieri al Nasdaq s’è collocato a 38,23 –
Nel caso avvenisse una strage,
posso darvi almeno quelle poche che
io e mia figlia abbiamo scelto insieme?
)
Ai cimiteri ci sono sempre dei reparti per bambini.
I genitori senza figli (vedovi di, orfani di,
non c’è un nome) si conoscono tutti,
organizzano per tempo le vacanze,
quando arriva fine marzo inizio aprile:
sanno che i mesi di luglio agosto e Natale
sono i momenti letali – lo capite anche da voi.
Hanno messo su un gruppo di preghiera,
si danno appuntamento il martedì.
Li trovi sempre qui. Qualche giorno fa
si sono messi a chiacchierare
del programma nuovo di Saviano su La 7,
aggiustando i peluche troppo infantili,
e le letterine di legno sulla lapide.
Hai seguito il secondo monologo
a metà della prima puntata,
la strage dei ceceni nella scuola di Beslan?
Saviano ne parlava come fosse una storia di famiglia, roba sua;
amicissimo dei genitori, uno di casa.
Lo share è arrivato fino al 15 e mezzo,
migliaia di tweet e l’hashtag
col valore “una marcia trionfale”:
tutto dice stia nascendo una nuova razza
disinvolta davanti alle telecamere e al contempo
morale: un esercito di Buoni, la Salvezza.
E il ricordo di quella volta che si presentò
con la scorta al borderò della rivista,
e rilasciò il giorno dopo l’intervista:
“Mi piacerebbe avere una vita normale”-
Tipo come? Tipo poter rimanere a vegliare
quello con cui avevamo discusso il giorno prima,
sentire il lutto, una fitta al petto, senza doverlo
per forza rivomitarlo fuori in fretta.
L’empatia? Se si chiama così, quella.
“@nomecognome ci mancherai caro #solonome
una volta ci siamo presi un caffè insieme
e tu mi hai detto che avevi caldo ai piedi”.
L’hai letta la lettera agli studenti di Profumo?
Il pezzo quando dice: “Faremo di tutto
perché una cosa del genere
non succeda mai più, affinché voi
entrando nella vostra scuola pensiate
solo ai compiti e allo studio,
alle amicizie e allo sport”.
E alla violenza, non possiamo nemmeno
pensarla più la violenza? Non possiamo nemmeno
immaginarla? Santoddio temerla,
o desiderarla addirittura, un po’ diversa
da questa stracciona di qualche adulto
in vena di narcisismi di cui, signor ministro,
ci siamo francamente rotti il cazzo.
(La carta di Treviso lo dice ai giornalisti
che son tenuti a evitare di pubblicare, tutelare,
a osservare la normativa civile e penale…)
“Mi dici che senso hanno tre bombe
telecomandate davanti a una scuola
alle otto meno un quarto?” Per Maria Teresa
Ruta gli albanesi sono quelli che utilizzano
le bombole del gas, quindi? Se fai due più due.
(“Due più due quanto? Maria Teresa dico a te”).
E i professori lunedì cosa diranno?
“Mi raccomando ragazzi, non arrivate mai
puntuali a scuola. Mi raccomando, evitate
di abitare lontani, di venire con il pullman.
Non siate maledettamente provinciali.
Tenete conto che al centro non si muore”.
E ora passiamo alla cronaca locale:
questo è il solo rito di passaggio
che ci prepariamo ad affrontare.
Poi, certo sì, il Chelsea ha vinto la Champions League,
e volevo dirvelo. A Amici ha vinto un tale
Pulli, tanto per tenervi aggiornati. E ora scrivete.
Tema: Caro pezzo di merda, se fai un attentato,
almeno rivendicalo, sennò io mi sento un coglione
a inveire contro chi a questa manifestazione…
fa un caldo… è estate ormai… non è venuto nessuno…
ci avete lasciato come capretti co ‘sto sindaco
che ha deciso di chiudere le feste, i musei,
tutto. Dove cavolo può andare uno? Dobbiamo
stare qui a manifestare tutto il giorno?
Sì certo meglio un lutto cittadino
che chiedersi: Ma voi da me che volete?
Non vi basta il cordoglio, la dietrologia,
le dichiarazioni, a caldo, a freddo, la raccolta
di opinioni, vittoriniandreoli, l’intervista
agli amici ai parenti, le lacrime dei concorrenti,
i videoeditoriali, gli appelli da firmare,
cos’altro volete da noi? Che davvero,
ragazzi, volete che moriamo al posto vostro?

Posted in contronarrazioni.

Tagged with , , , , , , , , , , , .