1899 Rio de Janeiro
L’arte di curare uccidendo
Mani stregate giocano con il prezzo del caffè e il Brasile non ha di che pagare la London and River Plate Bank né altri impazienti creditori.
È ora dei sacrifici, annuncia il ministro delle Finanze, Joaquim Murtinho. Il ministro crede nelle leggi naturali dell’economia, che per selezione naturale condanna i deboli, ovvero i poveri, ovvero quasi tutti. Deve lo stato togliere il commercio del caffè dalle mani degli speculatori? Ciò sarebbe, si indigna Murtinho, una violazione delle leggi naturali e un pericoloso passo verso il socialismo, spaventosa peste che gli europei stanno portando in Brasile: il socialismo, dice, nega la libertà e trasforma l’uomo in formica.
L’industria nazionale, pensa Murtinho, non è naturale. Per quanto sia piccola, l’industria nazionale sta sottraendo manodopera alle piantagioni e sta facendo rincarare il prezzo delle braccia. Murtinho, angelo custode dell’ordine latifondista, farà in modo che non paghino la crisi i proprietari di uomini e terre che hanno attraversato, indenni, l’abolizione della schiavitù e la proclamazione della repubblica. Per chiudere il contenzioso con le banche inglesi e riequilibrare le finanze, il ministro brucia in un forno tutte le banconote che riesce a trovare, sopprime tutti i servizi pubblici su cui riesce a mettere le mani e scatena una pioggia di tasse sulla popolazione più povera.
Economista per vocazione e medico di professione, Murtinho realizza anche interessanti esperimenti nel campo della fisiologia. Nel suo laboratorio estrae la massa encefalica di topi e conigli e decapita rane per studiare le convulsioni del corpo, che continua a muoversi come se avesse ancora la testa.
E. Galeano, Memoria del fuoco. I volti e le maschere